Storia del Profumo

LE TAPPE DEL PROFUMO – GLI EGIZI –

Le tappe del profumo - Egitto Nefertum

LE TAPPE DEL PROFUMO – GLI EGIZI – L’inizio

Vogliamo iniziare un viaggio. Questo viaggio ha come scopo quello di prendere l’utente interessato ai profumi e portarlo attraverso la storia e le tradizioni, da quando il profumo è nato alla profumeria artistica di oggi. Un viaggio ricco di misteri, superstizioni e rituali senza dei quali non avremmo ricevuto questo magnifico dono che è il Profumo Artistico tanto caro e prezioso ai nostri consumatori.

Per esplorare la storia del Profumo dobbiamo spostarci indietro nel tempo di migliaia di anni. Le prime essenze profumate venivano sprigionate bruciando aromi (come l’incenso) sopratutto per fini religiosi, come offerta agli Dei o agli Antenati. Da qui il termine profumo (dal latino: attraverso il fumo) che è arrivato fino ai giorni nostri.

Il nostro viaggio inizia 5000 anni fa in Egitto. Il profumo in Egitto era talmente importante da avere un proprio Dio dedicato Nefertem (o Nefertum). Questo veniva rappresentato come un bel ragazzo con un fiore di Magnolia in testa o intorno al collo.
Nato nei templi, il profumo era legato a doppio filo con la civiltà egizia. Filo che partiva dall’uomo ed arrivava agli Dei. Presente anche nel rituale più famoso di quel periodo, l’imbalsamazione, era molto più esteso di quanto immaginiamo: oltre a purificare favorisce il contatto con la divinità. Dal Medio-oriente (da Babilonia in particolare) arrivano le fragranze che si sentivano ovunque nell’Egitto di allora: Mirra, Laudano, Olibano, Galbano e Terebinto.

LE TAPPE DEL PROFUMO – GLI EGIZI – Perchè l’olio?

Le fragranze di allora erano prevalentemente lavorate in oli, questo perchè molte delle essenze ricavate da piante e fiori profumati non era solubile in acqua. La loro credenza che il passaggio all’aldilà si potesse compiere solo con l’integrità del corpo è alla base dei rituali di allora.

Rituali in cui i profumi avevano posizione rilevante. Difatti quotidianamente le statue venivano pulite e subito dopo si procedeva alla cura della propria persona con unguenti ed oli profumati. Stesso rituale veniva infatti applicato anche durante l’imbalsamazione, ultima tappa per rendere un corpo perfettamente presentabile per il suo passaggio nell’Aldilà.

Ogni luogo di culto aveva nelle sue prossimità un luogo dove sin preparavano gli aromi che, bruciati, avrebbero poi rilasciato i profumi necessari ai rituali. Vi erano diversi assistenti intorno ai sacerdoti impegnati nella preparazione e nella manipolazione delle sostanze segrete. Talmente segrete che solo alcuni passaggi erano narrati e scritti, altri venivano passati a voce per impedirne la divulgazione.

Facile immaginare come nella vita di quei tempi qualcuno non appartenente all’ordine dei sacerdoti sia stato stregato da questi profumi cercando di riprodurne qualcuno o crearne per soddisfare i propri desideri. Le doti estetiche ed inebrianti del profumo divennero velocemente qualità che fecero diventare i profumi strumenti di seduzione.